Perché Siciliana Svizzera?

Per quanto gustosa e variegata, la produzione dolciaria siciliana fino alla fine del 19esimo secolo era limitata a prodotti la cui conservazione non richiedeva le basse temperature che potevano essere fornite solo dai frigoriferi, oggetti ancora non partoriti dall’ingegno umano.
I dolci erano prodotti nelle case nobiliari, nei conventi o nelle realtà contadine, e com’è facile intuire il concetto di pasticceria, intesa come locale specializzato atto alla produzione, al consumo in loco e alla fornitura per l’asporto di golosità, era ancora ben distante dalla cultura siciliana.
Le varie specialità erano trattate in modo tale da non subire alterazione nonostante la loro conservazione dovesse avvenire a temperatura ambiente o al massimo in grotta. La ricotta così come tutti gli altri ingredienti erano addizionati con una generosa dose di zucchero, efficace conservante naturale.
Nel frattempo gli anni passavano, le abitudini si modificavano e le prime ghiacciaie comparivano. Il contesto era maturo per un cambio di rotta. Da qui il connubio tra la Sicilia e la Svizzera, che risale alla fine del diciannovesimo secolo, quando alcuni pasticceri elvetici si trasferirono proprio in Sicilia, portando con sé la capacità e le competenze della lavorazione delle creme e della panna, nonché di quella che viene comunemente chiamata pasticceria leggera.
A questo punto arrivati la rivoluzione dolciaria e la fusione dei sapori della Trinacria e della penisola italica in generale aveva preso vita, iniziarono così a sorgere le prime “vere” pasticcerie entrando per sempre nella nostra cultura di intramontabili golosi.